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Rapporto sull'occupazione di luglio: gli Stati Uniti hanno aggiunto 943.000 unità, superando le aspettative
Secondo il Bureau of Labor Statistics del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso al 5,4%, il minimo post-pandemia, dal 5,9% di giugno.

Secondo quanto riportato venerdì dal Dipartimento del Lavoro, a luglio negli Stati Uniti i posti di lavoro sono aumentati di 943.000 unità, superando la stima generale di un aumento di 845.000 unità.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,4%, il minimo post-pandemia, dal 5,9% di giugno.
Il governo ha inoltre rivisto la cifra relativa alla crescita dei posti di lavoro di giugno a 983.000, in aumento rispetto agli 850.000 posti di lavoro inizialmente segnalati.
In media, da gennaio 2021 gli Stati Uniti hanno creato 540.000 posti di lavoro al mese e il trend occupazionale si è rafforzato, ma è ancora in qualche modo imprevedibile, rendendo difficile per gli economisti utilizzare i dati di un singolo mese per estrapolare come potrebbe essere il futuro.
Il rapporto positivo di luglio potrebbe incoraggiare la Federal Reserve a ridurre più rapidamente i suoi acquisti di asset in corso da 120 miliardi di dollari al mese (una forma di stimolo monetario), mentre è attualmente in corso un dibattito sul ritmo all'interno della banca centrale.
Supponendo che il tapering inizi prima, gli investitori di bitcoin non potranno più contare sul fatto che la Fed porti maggiore liquidità sui Mercati attraverso l'allentamento quantitativo e fornisca agli investitori la liquidità per investire di più in attività più rischiose.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro, ovvero la percentuale della popolazione americana che lavora o cerca attivamente lavoro, è aumentato leggermente, passando dal 61,6% di giugno al 61,7%.
Il rapporto tra occupazione e popolazione, che misura il numero di persone occupate rispetto alla popolazione totale in età lavorativa, è cambiato poco di mese in mese, attestandosi al 58,4%, rispetto al 58% di giugno.